Questa celebre statuetta da 11 cm ha una certa esperienza. Nacque durante il Paleolitico e quindi è tra le più antiche rappresentazioni 3D della forma umana. Si stima che sia stata realizzata circa 29.000 anni fa dai Gravettiani.
Fu rinvenuto nel 1908 nella Bassa Austria, ma recenti studi hanno concluso che originariamente proveniva dal nord Italia, dal lago di Garda; questa idea mi fa sorridere, perché è il posto in cui ho trascorso gran parte delle vacanze estive durante la mia infanzia.
Il viaggio della Venere (o della sua materia prima) dall'Italia all'Austria potrebbe essere il risultato di incidenti avvenuti durante anni o più.
Proprio come ognuno di noi, la vita e le esperienze ci portano in luoghi diversi. Prima ci rendiamo conto che non c'è una vera destinazione, prima ci sentiremo in pace. La Venere ha viaggiato per tutto questo tempo, ora risiede al Museo di storia naturale di Vienna e chissà dove arriverà in futuro.
La steatite (o calcare oolitico) da cui è stata ricavata è porosa e consente una facile lavorazione; inoltre con questa pietra si possono produrre talco e sapone.
Le forme curve la fanno da padrone e rotolerà come un nocciolo di frutta sul tavolo se non la contieni nelle tue mani. Le ipotesi sul suo significato e la sua ragione d'essere sono molteplici: da una divinità della fertilità primitiva - una dea madre - ad un talismano per aiutare il ciclo riproduttivo femminile. Ho anche pensato a un giocattolo, date le dimensioni; una bambola super antica. Chissà.
Ma la tesi più interessante riguarda l'arte: potrebbe trattarsi di un autoritratto.
All'epoca non potevi comprarti uno specchio al supermercato e l'unica immagine riflessa di te stesso era quella di uno stagno... e di certo non volevi divertirti e creare arte con i tuoi amici al lago mentre quasi tutto ciò che ti circonda potrebbe potenzialmente ucciderti, dato che vivi nell'età della pietra.
Quindi l'unico modo per realizzare un autoritratto sarebbe quello di guardarsi dall'alto in basso mentre si è in piedi. Ed è ciò che suggeriscono le proporzioni della figurina insieme alla mancanza di tratti del viso.
L'idea mi entusiasma!
L'immagine mentale di una donna vissuta nel Paleolitico, che si trova nella sua caverna e scolpisce una pietra e crea il suo autoritratto, mi lascia semplicemente senza parole.
Non c'è niente di esaltante nell'atto in sé, ma ciò che è affascinante è ciò che c'è dietro: il desiderio di rappresentare se stessi, togliendo sforzi alla propria vita per farlo, quando tutto ciò che devi realmente fare è sopravvivere.
Ma l'arte è così. È una necessità, una chiamata che non puoi ignorare.
E La Venere è anche la conferma che il nostro corpo è una delle nostre principali fonti di ispirazione.
Siamo fantastici.